Stop alle liti tra gli inquilini dei palazzi: nei condomini non si può fumare. Anche gli spazi comuni delle abitazioni, come androni, pianerottoli, garage, scale e ascensori, rientrano nella categoria dei luoghi in cui non si può fumare liberamente. In Italia dal 2003 esiste il divieto di fumare in tutti gli spazi chiusi pubblici: la legge Sirchia 3/2003, che recepiva la direttiva 2014/40/UE, prevede che si possa fumare solo in aree dedicate e segnalate. Queste restrizioni sono state estese, con il decreto legislativo 6/2016, a tutte le aree antistanti agli ospedali, università, presidi ospedalieri e IRCCS pediatrici. Inoltre il divieto è stato allargato anche ai conducenti di autoveicoli, in sosta o in movimento, compresi i passeggeri a bordo.
Ma la legge Sirchia non esplicitava chiaramente se gli spazi comuni dei condomini fossero zone precluse ai fumatori o no. In realtà, l’articolo 1102 del codice civile stabilisce che “Ciascun partecipante possa servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto”. E lo stesso è indicato anche dal Ministero della salute che precisa in una nota del 24 gennaio 2005, che le disposizioni antifumo vadano estese anche a tali ambienti, per assicurare il diritto alla salute. Si ricorda inoltre che chi getta le sigarette dal balcone rischia l’arresto fino a un mese o una multa di 206 euro.